Why restrict the act of designing exclusively to design professionals? I have always believed in contamination, in tapping a broad spectrum of creative fields, with an open mind, outside the constraints of specialists. From the beginning, I imagined that the research done by the Centro Studi Alessi could include practitioners from a variety of creative disciplines: artists, designers, painters, illustrators, cartoonists… And they, in turn, could work creatively alongside researchers and professionals with a wide range of backgrounds: from linguistics to psychoanalysis, from anthropology to semiotics. The experience of the Centro Studi was formidable precisely due to this ever-evolving reflection, a continuous process of elaborating multiple contributions in a forum of dialogue and mutual influence.

Nuala Goodman was among the first young artists with whom I started working. The collaboration with her bridged two experiences that were developing in those years: the first being work of the newborn Centro Studi; the second a new brand, “Alessi Twergi”, founded by the company in 1989 to produce a new collection of wooden objects. The use of wood opened up new linguistic possibilities: objects that were intimate, special, relating to codes other than those related to steel, the primary material for the majority of Alessi’s products up till that point.


Nuala Goodman’s poetic and dreamlike language seemed perfectly suited for exploration in wood. After the first workshop on “Memory Containers”, wood became the material of choice for the new additions to the collection. 
Wood was used in the creation of many objects: small works of architecture; containers whose features resembled miniature constructions; small houses, which are also custodians of memory. Hand-decorated by Nuala, the boxes took on a life of their own through her soft and oneiric approach to painting. 
“Tree of Life”, “Heart”, “Faces in blue”. These are some of the evocative titles chosen for a limited edition of memory containers presented in 1994.


The collection was produced in India, by craftsmen who faithfully reproduced the paintings made by Nuala on the first series of “Painted Boxes”.

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Perché racchiudere l’esperienza progettuale esclusivamente nella collaborazione con i professionisti del design? Ho sempre creduto nella contaminazione, nel lavorare con il mondo della creatività in tutte le sue espressioni, senza preclusioni specialistiche. Fin dall’inizio ho immaginato che la ricerca del Centro Studi Alessi potesse coinvolgere autori provenienti da discipline creative diverse: artisti, designer, pittori, illustratori, cartoonist… E che questi, a loro volta, potessero lavorare creativamente con ricercatori e professionisti provenienti da campi differenti, dalla linguistica alla psicanalisi, dall’antropologia alla semiotica. L’esperienza del Centro Studi è stata formidabile proprio per questa riflessione sempre in divenire, un continuo elaborare contributi diversi in dialogo e reciproca influenza.

Nuala Goodman fu uno dei primi giovani artisti con i quali iniziai a lavorare. La collaborazione con lei costituì una cerniera tra due esperienze che si stavano sviluppando in quegli anni. Il lavoro del neonato Centro Studi e l’esperienza di “Alessi Twergi”, marchio con il quale l’azienda aveva inaugurato nel 1989 una nuova collezione di oggetti in legno. L’uso del legno aveva aperto nuove possibilità linguistiche: oggetti intimi, particolari, afferenti a codici diversi da quelli legati all’acciaio, il materiale con il quale Alessi aveva fino ad allora realizzato la maggior parte dei suoi prodotti.

Il linguaggio onirico e poetico di Nuala Goodman appariva perfetto per una ricerca sul legno. Dopo il primo workshop dedicato ai “Memory Containers”, il legno si offriva come materiale d’elezione per nuovi “contenitori della memoria”. Con il legno vennero create delle piccole architetture, dei contenitori le cui fattezze ricordavano delle costruzioni in miniatura. Piccole dimore, custodi anch’esse di una memoria. Le scatole si animarono, affidate a Nuala che le decorò a mano con la sua pittura morbida e immaginaria. “Tree of life”, “Heart”, “Faces in blue”, questi alcuni dei titoli evocativi scelti per i contenitori di memoria presentati nel 1994 in edizione limitata.

La collezione fu prodotta in India, da artigiani che riprodussero fedelmente le pitture realizzate da Nuala sulla prima serie di “Painted Boxes”.